Studio, popolazione indiana si fermerà nel 2080 a 1,9 miliardi
In calo il tasso di fertilità, 'transizione demografica'
"La popolazione indiana si stabilizzerà entro il 2080 a un massimo di 1,9 miliardi a causa del calo del tasso di fertilità totale, attualmente già inferiore al livello di sostituzione": lo afferma Anil Chandran, segretario generale dell'Iasp, Associazione indiana per lo studio della popolazione. Secondo Chandran, "l'India sta attraversando una rapida transizione demografica, con il tasso di natalità in forte calo negli ultimi due decenni. Nel 2000 il tasso di fecondità totale era pari a 3,5, oggi è dell'1,9. Si tratta di un calo drastico", ha aggiunto. Chandran attribuisce il calo della fertilità principalmente all'aumento dello sviluppo e dei livelli di istruzione, che influenzano direttamente le decisioni relative al matrimonio e alla procreazione, portando a famiglie meno numerose. In India il Kerala, lo stato con indicatori sociali migliori, ha raggiunto il livello di sostituzione della fecondità tra il 1987 e il 1989 e ora ha un tasso di fertilità di circa 1,5. Tra gli altri stati del paese, anche il Bengala Occidentale ha subito un forte calo nel tasso totale di fertilità, sceso a 1,3, rispetto all'1,7 del 2013, con un calo di quasi il 18% e ben al di sotto del livello di sostituzione di 2,1; il Bengala Occidentale si colloca ora tra i più bassi del Paese, alla pari con il Tamil Nadu e appena sopra Delhi. L'Iasp, fondata nel 1971 e composta da circa 1.100 demografi studia le variazioni e i flussi della popolazione, con il supporto di istituzioni come l'Unfpa, il Population Council e la Population Foundation of India.
L.Saliba--JdM